PERCHÉ IO STO CON LA MARCIA DELLA LIBERAZIONE

Marcia della Liberazione

Non andrò fisicamente a Roma il 10 ottobre prossimo. Noi sudditi delle province d’oltremare non possiamo andare “in Italia” così facilmente per difendere i nostri diritti.

Ma credo ugualmente di poter esternare il mio pieno sostegno a chi sarà lì a manifestare. IO SONO CON LORO. E invito tutti coloro che possono farlo a partecipare numerosi, per far capire che c’è un Paese che non ci sta a trasformarsi in un regime totalitario psico-poliziesco.

Perché sono con loro? Per molti motivi.

1. Non negano l’esistenza dell’epidemia, ma solo l’uso politico ed economico volto ad asservire popoli interi che è sotto gli occhi di tutti;

2. Si richiamano alla Costituzione del 1948 e non certo ad altri totalitarismi a ad altri improbabili “capipopolo” eversivi da cui hanno correttamente preso le distanze;

3. Inquadrano correttamente la deriva totalitaria in atto  con l’anarco-liberismo che sta schiantando le democrazie, la libertà, ma anche la piccola proprietà, la piccola impresa, la famiglia, lo Stato, le Autonomie, etc. e che sta rappresentando praticamente tutto ciò che di peggio oggi sta sperimentando il genere umano;

4. Non dimentico che “la Costituzione del 1948”, è la stessa che, in Appendice, contiene lo Statuto della Regione Siciliana, calpestato non meno della stessa Costituzione, che garantirebbe alla mia Patria uno status confederale di semi-indipendenza – Se si torna alla lettera della Costituzione ci sto, perché è l’anelito minimo di libertà e benessere che spetta al Popolo siciliano.

Perché non dovrei essere con loro? Ho visto i promotori, e tra loro ci sono persone per bene, non sempre siamo d’accordo su tutto, ma se non ci si unisce tra coloro che si oppongono (nulla a che vedere con l’opposizione ufficiale) non abbiamo dove andare.

Sotto il Manifesto che invito tutti a leggere. Dal di là del Faro, auguri ai fratelli italiani (noi siciliani praticamente non possiamo unirci a loro) che spero siano quanto più numerosi possibile.

 

Il 10 ottobre, data della giornata della Marcia della Liberazione (Roma, Piazza San Giovanni, h. 14:00), si avvicina.

L’iniziativa è nata dalla comune volontà di cittadini, lavoratori, categorie professionali e organizzazioni politiche patriottiche, di far confluire in un unico fiume i tanti rivoli della protesta sociale. Solo un risveglio consapevole e determinato della maggioranza del popolo può evitare la catastrofe del nostro Paese, prigioniero non solo della gabbia d’acciaio dell’Unione europea ma pure di uno Stato d’emergenza che continua a perdurare e a paralizzare il tessuto economico, psicologico e sociale.

Nessuno come noi ha lavorato in questi mesi per favorire la più ampia unità popolare contro le classi dirigenti neoliberiste. Vogliamo sì l’unità ma l’unità per noi non è un’ammucchiata senza né capo né coda.

Non abbiamo nulla a che fare con chi disconosce lo spirito e i valori della Costituzione, tra cui i principi sacri della sovranità popolare, della democrazia, dell’uguaglianza, della dignità e della giustizia sociale, della fratellanza e cooperazione tra i popoli.

Non vogliamo quindi confonderci con forze antidemocratiche che vorrebbero sostituire l’attuale dittatura neoliberista con un’altra, e neanche con picareschi arruffapopolo dalla oscure finalità. No, non lo faremo.

La Marcia della Liberazione ha una piattaforma, ha degli obbiettivi, essa è aperta a chiunque li condivida con spirito sincero, quale che sia la sua appartenenza politica, partitica o associativa.

Vi aspettiamo dunque il 10 ottobre a Piazza san Giovanni a Roma.
Facciamo tutti assieme un altro passo verso l’attuazione della Costituzione e verso la liberazione.

Il Comitato organizzatore della Marcia della Liberazione
23 settembre 2020

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