Quel Governo Antisiciliano e da apartheid…

Riscossione Sicilia

I termini della questione ormai sono chiarissimi.

Il Governo italiano, con la COMPLICITÀ DI UNA AMPIA DEPUTAZIONE SICILIANA, tanto a Roma quanto a Palermo, sta dando l’ultima spallata all’Autonomia finanziaria siciliana per lasciare la Sicilia ancora più colonizzata e depressa.

E lo sta facendo, vilmente, con un vero e proprio ricatto finanziario: ti tolgo le entrate e ti costringo a restituirmi la riscossione, usando i dipendenti di Riscossione come ostaggio e minacciandone il licenziamento.

Attiva Sicilia ha rinunciato, ne prendiamo atto, a difendere la Sicilia.

I deputati grillini Sunseri e Varrica si vantano di voler accelerare l’inglobamento di Riscossione Sicilia nell’Agenzia delle Entrate.

Che questo sia contrario allo Statuto e ai decreti attuativi non li sfiora neanche lontanamente: loro sono antisiciliani viscerali. Abbiamo anche un problema psicologico in Sicilia, gravissimo: siciliani, rigorsamente con la S minuscola, che odiano la Sicilia. Chissà perché.

I termini storici e giuridici del problema li abbiamo già sviscerati (Lettera ai deputati e senatori siciliani per fermare lo scioglimento di Riscossione Sicilia).

I termini brutali di fatto sono i seguenti. Lo Stato, tramite Monte Paschi Siena ha accollato debiti impropri a Riscossione Sicilia che sono finiti in contenzioso e hanno compromesso la stabilità di riscossione sin dall’inizio. Il vero fatto è che la Riscossione in Sicilia è passata direttamente dalla gestione mafiosa dei Salvo (successiva alla normalizzazione del Centro-Sinistra post Milazzo, quindi nel segno anche allora del centralismo), a quella coloniale senese. Poi, quasi per sbaglio, la regionalizzazione, e qualche speranza. Ma sin dall’inizio lo Stato ha brigato per riprendersi tutto.

Perché? Perché l’Italia non ha MAI accettato che la Sicilia fosse autonoma. Avete presente la disgraziatissima  Calabria dove decenni di commissariamento della Sanità, e l’attuale squallido balletto dei commissari designati, hanno devastato un servizio pubblico? Ecco, nella loro mente la Sicilia deve solo essere una grande Calabria, più grande, più lontana ancora e quindi ancora più disperata.

Gli italiani “ridono” delle nostre difficoltà, si compiacciono di scorticarci vivi, e i traditori che ci rappresentano, a Palermo e a Roma, tengono loro il sacco.

L’autonomia impositiva l’hanno inibita sin dal nascere e l’hanno bloccata del tutto con l’abolizione dell’Alta Corte nel 1956.

L’autonomia nell’accertamento l’hanno dilazionata sine die, fino a … dimenticarsene.

Restava, per caso o per sbaglio, l’autonomia nella riscossione. Ora via anche quella. Oggi la Regione non sa nulla dei flussi finanziari pubblici che la riguardano. La “verità” è quella della Ragioneria Generale dello Stato e più non dimandare. Le ultime “notizie” erano quelle che venivano da Riscossione Sicilia. Dall’anno prossimo non si saprà nulla neanche di là.

Oggi Riscossione, messa in difficoltà, deve circa 180 milioni alla Regione, che non riesce a riversare. Sono soldi nostri, che servono ai cittadini siciliani, e che la rapacità italiana ci ha sottratto. Domani, quando ci sarà Ader, certo ci arriveranno, ma lo Stato dirà che non sono 180 ma 30, e non avremo alcun modo per mettere in discussione i diktat romani.

Altra cosa, gravissima. Lo Stato ha bloccato le cartelle esattoriali, togliendo a Riscossione ogni entrata. Ma, mentre la sua Agenzia viene ristorata dei suoi costi dallo Stato, Riscossione viene privata delle entrate naturali e lo Stato le nega ogni entrata compensativa.

Diciamo le cose come stanno: lo Stato si riprendendo la riscossione dei tributi in Sicilia con l’inganno, con la forza e con la complicità di una politica siciliana imbelle.

Abbiamo una truppa a Montecitorio di deputati siciliani, quasi tutti eletti con il Movimento 5 Stelle, che su questo potrebbe fare cadere il Governo. Ma evidentemente rappresentano Casaleggio e non la Sicilia. Della quale e dei cui diritti a quanto pare nulla sanno e nulla vogliono sapere.

Abbiamo un governo regionale silente e complice, che anzi prepara gli interventi legislativi per aiutare questo scippo “con il minor danno possibile” per la Regione. Governo coloniale indecente.

Abbiamo una commissione paritetica silente ed acquiescente.

Abbiamo un Popolo siciliano, soprattutto, al quale queste vergogne vengono sistematicamente nascoste.

E allora perché denuncio tutto questo? Denuncio tutto questo perché domani non voglio mi si chieda dov’ero quando la Sicilia veniva massacrata. Ecco, cari posteri, dov’ero: in trincea, a difenderla, anche disperatamente.

Denuncio tutto questo perché Regione e deputati siciliani potrebbero avere anche un sussulto di dignità e trovare una soluzione alternativa.

Ma verrà il giorno, prima o poi, che la Sicilia sarà libera da questa aberrante dominazione. Verrà.

E ci riprenderemo tutto.

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