Tu ci chiudi tu ci paghi

La Sicilia emerge quando meno te lo aspetti. I provvedimenti di Conte interessano tutta l’Italia, ma il movimento “Tu ci chiudi Tu ci paghi” ha caratteristiche spiccatamente siciliane, e vorrei dire anche larvatamente sicilianiste, almeno nella sua componente più spontanea, lasciando da parte i gruppetti di estremisti che si infiltrano sempre e ai quali le […]

Marcia della Liberazione

Non andrò fisicamente a Roma il 10 ottobre prossimo. Noi sudditi delle province d’oltremare non possiamo andare “in Italia” così facilmente per difendere i nostri diritti.

Ma credo ugualmente di poter esternare il mio pieno sostegno a chi sarà lì a manifestare. IO SONO CON LORO. E invito tutti coloro che possono farlo a partecipare numerosi, per far capire che c’è un Paese che non ci sta a trasformarsi in un regime totalitario psico-poliziesco.

Perché sono con loro? Per molti motivi.

Pescatori di Mazara

Ci sono due cose che lo Statuto siciliano affida senza ombra di dubbio in maniera esclusiva allo Stato italiano: difesa e esteri.

Per quanto l’Autonomia siciliana scritta sulla carta (o sulla sabbia?) nel 1946, come compenso della perduta indipendenza, abbia definito un rapporto di tipo confederale tra Stato e Regione, in cui quest’ultima non rinuncia alla propria sovranità ma la condivida con lo Stato, ci sono limiti che essa non può superare. Su queste due cose i Siciliani si devono fidare dell’Italia, per ora non c’è niente da fare.

Vediamo se questa fiducia è ben riposta.