Stato di emergenza

Questo articolo è proprio una serie di appunti, una memoria che consegnerei idealmente ad un legale, ad uno studio legale per evitare che come cittadini veniamo precipitati nell’orrore totalitario di trattamenti sanitari obbligatori (anche le deportazioni naziste erano presentati come “trattamenti sanitari”, forse ce ne dimentichiamo troppo spesso). Per questo è “lungo”, e sarà diviso in puntate. Ma…

Prendo spunto da un post FB di un collega accademico (non è necessario fare nomi) che, con il gusto della provocazione, propone un “eptalogo” del “buon governo” di quelli che strappano facili applausi, perché fondati su alcuni “topoi” (luoghi comuni), ormai tanto radicati nel sentire comune quanto malfermi se si va alla sostanza delle cose.

Ai primi due punti di questi “sette comandamenti” (gli altri li tralasciamo o ne parleremo altra volta), troviamo scritto:

Il pubblico impiego improduttivo va licenziato;
Gli evasori perseguiti a vita con confisca e carcere.
In due punti soltanto il collega è riuscito a mettere insieme le cd. “sinistre” e “destre” di sistema, apparentemente in contrapposizione, ma in realtà in piena condivisione dell’unica agenda globale. L’occasione per me è troppo ghiotta…

Trump

Per chi leggerà quest’articolo fra molto tempo…
siamo alla sera del 7 novembre 2020. Oggi la svolta: con almeno 5 stati ancora in bilico tra riconte e contestazioni avanti le sedi giudiziarie, il “sistema” dei media ha sciolto le vele: Biden È presidente, le contestazioni – se va bene – vanno nei sottotitoli.